bollino ceralaccato

Scenari Complessi: dai Credit Default Swaps (CDS) alla “Deflazione morbida”

Immaginare futuri scenari possibili dalla realizzazione degli scenari descritti in passato. L’Anti-Robin Hood non si ferma qui, anzi…! Ma neanche noi! So, what’s next…?!

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1 Ottobre  2008

Think for the best, but for the worst prepare
Fernando Pessoa

Ma dove siamo finiti…?!  E dove andremo a finire…?!?!
(This is the end… - The Doors)

Prima, però, condividiamo una breve sintesi degli ultimi 8 anni, per condividere meglio i possibili scenari futuri di una realtà sempre più complessa, anzi….  sull’orlo del caos (o già oltre?)

Come descritto nel mio ultimo articolo “L’Anti-Robin Hood e la Deflazione morbida”, siamo alla fine di un epocale ciclo economico-finanziario, le cui ultime decisive tappe sono state:

* la bolla internet e il suo brusco collasso nel 2000;

* la frenata economica globale imposta dall’attacco all’impero americano dell’11 settembre 2001 (la “nuova Pearl Harbour” in ‘incredibile’ (?!) coincidenza con l’uscita dell’omonimo film…!);

* la coerente politica globale di indirizzamento dei risparmi verso l’unico settore pronto a recepire enormi masse di investimenti: gli immobili;

* fuga dalle borse (dopo la bolla internet) e dai BOT/Bund/Bond (con il ribasso dei rendimenti) verso il ‘mattone’ a partire dal 2001 (con bassi tassi sui mutui, facilità di accesso al credito, copertura totale dell’acquisto e altri ‘adescamenti’ marketing e memetici mai visti nel passato)

* sovrapproduzione immobiliare con case, capannoni e uffici costruiti persino nelle vallate più impervie (già denunciato nel mio articolo “L’Anti-Robin Hood e la trappola immobiliare” del febbraio 2006 e nella successiva serie di articoli);

* inizio del rialzo dei tassi e conseguenti prime difficoltà degli innumerevoli risparmiatori in tutto il mondo che hanno realizzato troppo facilmente la realizzazione del sogno della prima casa;

* crescita degli insoluti sui mutui, e dei successivi stralci e aste di immobili da parte di importanti istituti di credito mondiali; conseguente affanno ‘mascherato’ nei bilanci di banche e finanziarie che hanno iniziato a emettere loro stessi obbligazioni corporate per reperire liquidità;

* crescita della diffidenza tra banche e finanziarie (ognuna ben consapevole dei propri ‘scheletri nell’armadio’, quindi… anche di quelli altrui!); conseguente rialzo dei tassi interbancari e dei rendimenti dei corporate bond da loro offerti;

* credit crunch globale e “inizio della fine” con conseguenti crisi immobiliari e industriali (vedi articoli: L’Anti-Robin Hood : 6 mesi all’apocalissi immobiliare?” del dicembre 2007,L’Anti-Robin Hood e l’apocalissi immobiliare-industriale italiana: ci siamo..!del giugno 2008):

 

Passato il passato, ci siamo risvegliati bruscamente nel futuro il 15 settembre con l’annuncio-shock del fallimento della Lehman Brothers, seguito dall’ancora più shockante fallimento del colosso assicurativo AIG !

Ora, la teoria della complessità esclude la possibilità di prevedere il futuro, ma ci dona i concetti di ‘biforcazione’, di ‘segnali deboli’ e di scenari possibili da cavalcare – con leggerezza, flessibilità e con il nietzscheano “pessimismo della forza” già condiviso in precedenti articoli.

I segnali deboli già denunciati nei precedenti articoli, ci hanno allertati dell’incombere dell’ultima biforcazione (fallimento oppure solidità di banche coinvolte nella crisi immobiliare?).  Superata negativamente questa biforcazione, gli scenari diventano molto più cupi mentre affrontiamo la prossima biforcazione: lo tsunami bancario-assicurativo americano supererà le ‘colonne d’Ercole’ per colpire l’Europa, oppure si smorzerà negli States?

A differenza del passato, le banche e assicurazioni europee sono state anch’esse ‘vittime’ incoscienti delle manovre globali degli Anti-Robin Hood, con i loro managers e strateghi ignari delle leggi della complessità, e accecati da obiettivi a breve; era quindi ineluttabile e prevedibile che tali aziende rincorressero il facile accaparramento dei risparmi di investitori ancora più incoscienti, ignari e accecati.

E cosa hanno escogitato di così geniale da scatenare prossimi scenari ancora più cupi? Semplice: i Credit Default Swaps (CDS) già affrontati nell’articolo “L’Anti-Robin Hood: dalle Crisi immobiliari e dei Credit Default Swaps alle Opportunità  dei Brick Shares (per un approfondimento sui CDS).

Con questi temibili strumenti i grandi investitori si sono reciprocamente coperti dai rischi di insolvenza dei Corporate Bonds altrui, in un circolo vizioso ‘ossessivo compulsivo’ che ha permesso a tali ‘contratti di assicurazione dal rischio di insolvenza’ di esplodere al livello assurdo di circa 65 trillion $ (65 mila miliardi di $), contro una capitalizzazione globale delle società emittenti di Corporate Bonds stimata in ‘soltanto’ 50 trillion $ !

Morale: la diffidenza scaturita dall’ultimo ciclo finanziario, s’è tramutata in una ossessiva diffidenza, con compagnie assicurative e finanziarie che fornivano poderose dosi di ‘anti-depressivi’ in forma di CDS,  confidando nell’improbabilità di reali fallimenti di importanti società finanziarie.

 

What’s next – prossimi scenari ?

* L’ossessiva espansione dei Credit Default Swap ha amplificato a dismisura l’incertezza persino delle compagnie assicurative reputate più solide, e i recenti ‘nobili’ fallimenti hanno determinato il loro panico nell’ipotesi di dover coprire le insolvenze di importanti Corporate Bonds;  il panico potrebbe tradursi in reale insolvenza di qualche compagnia assicurativa qualora si verificassero ulteriori fallimenti di società emittenti di comprate bonds ‘assicurati’ da CDS;

* il dissesto di qualche compagnia assicurativa considerata inaffondabile nell’immaginario collettivo, oltre a quello di alcune banche ormai sfiduciate dal mercato, determinerà un abbassamento del tenore di vita di molti attuali benestanti (famiglie, pensionati e aziende del mondo ‘opulento’…);

* dall’abbassamento del tenore di vita e di prospettive della massa, si potrà  innescare una ristrutturazione definitiva e globale del sistema immobiliare, finanziario, bancario e assicurativo (già avviata) per determinare un ritorno all’economia reale: meno finanza e più produzione di prodotti e servizi, ma con minori costi e… stipendi!

* il mondo imprenditoriale e industriale, soprattutto in Italia, affronterà uno stravolgimento con chiusure, cessioni di rami, accorpamenti, fusioni e focalizzazioni per garantire reti di aziende più globali, efficienti e innovative; la “Gestione delle Crisi d’Impresa” è quindi l’approccio strategico più efficace per prevenire eccessivi dolori durante questo processo di trasformazione;

L’obiettivo e il risultato di tutto ciò è una diffusa, coerente e pianificata deflazione per abbassare la cresta a economie e società over-drogate, surriscaldate e ben oltre il loro governabile livello di complessità: una “Deflazione Morbida”, quindi.

La differenza principale col passato (persino con la crisi del ’29) è proprio questa: la complessità dell’attuale mercato globale ha superato “l’orlo del caos” ed è tale da essere assolutamente ingovernabile – per tutti: banche, assicurazioni, governi, federal riserve, Mago Otelma…

 

Ora, però, torniamo al sano esercizio del “pensare al meglio”.

In questa plausibile breve cronaca del futuro, la Finanza Scientifica ci insegna che da ogni caos emerge spontaneamente un nuovo equilibrio.

Immaginando prima e meglio di altri i possibili scenari futuri (il vero talento della complessità) possiamo tramutare gli scenari di crisi in Scenari di Opportunità.

La moderna Gestione della Crisi d’Impresa individua le opportunità prossime in:

a) Aziende in difficoltà: sempre più imprenditori di Piccole-Medie Imprese (PMI) escono dal ‘guscio d’orgoglio’ per denunciare ai propri consulenti indipendenti di fiducia la reale situazione (creditizia, patrimoniale, operativa).  Solo così diventano visibili sul mercato dei capitali (Private Equity, Mergers&Acquisitions, Leveraged Buyout, ecc…) e possono quindi diventare una opportunità di investimento per le notevoli liquidità provenienti da operatori americani, cinesi, indiani e, più recentemente, arabi (con una forte e sana cultura di private equity molto flessibile e avanzata).

b) Immobili e Progetti Immobiliari in difficoltà : sempre più imprenditori e proprietari privati vorrebbero valorizzare, ma si accontentano ormai di stabilizzare, i propri investimenti e progetti immobiliari.  Per perseguire questo scopo in mercati deboli, sono necessari innovativi strumenti finanziari per ‘cavalcare’ la volatilità, quasi ignota in ambito immobiliare italiano.   Una proposta arriva dagli avanzati Brick Shares ® (“partecipazioni al mattone”), già introdotti nell’articolo Brick Shares” ®  – strumenti finanziari innovativi per investire in immobili senza ‘il mattone’.”

Morale:  il Caos portano sempre un nuovo Ordine, e le Crisi portano necessariamente Opportunità.  Occorre però saperle cogliere prima e  meglio di altri con gli strumenti, le conoscenze e le tecnologie più avanzate.

“Il Caos favorisce le menti preparate” –  parafrasando L.Pasteur.

E noi abbiamo le menti preparate al Caos e alla Crisi!

 

Per ulteriori informazioni e chiarimenti: nicola.antonucci@libero.it

 

Ad Majora!

Nicola Antonucci

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Nicola Antonucci

Nicola Antonucci

  • Azienda: ComplexLab
  • Posizione: Founder
  • Città: Milano
  • Cell: +393488558073
  • Email:nicola.antonucci@complexlab.it
  • Competenze:
    • Digital Business & Marketing & Financial Development
    • Finanza - Deflazione / Deflation, RoboTrading
    • Facility Management
    • Complessità / Complexity
    • Motivatore aziendale & Fluitore Memetico
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